Quante volte siamo inciampiati su cose che credevamo fossero vero? Quante ne avremmo evitate se ci fossimo fermati per mettere in discussione le nostre conoscenze e separare le certezze dalle supposizioni?
Ogni giorno diamo per scontate molte cose che ci circondano. Quando lo facciamo in un progetto, nella vita, o professionale, se non siamo consapevoli della validità dei presupposti da cui partiamo, saremo anche ignari dei potenziali rischi che stiamo correndo.
Un viaggio on the road pianificato in dettaglio rischia di fallire se diamo per scontato che la nostra auto possa sostenerlo. Se ci fermassimo a pensare che il semplice fatto di non aver avuto alcun problema finora non è sufficiente ad assicurarci che possa sostenere un lungo viaggio, probabilmente pianificheremmo quel controllo più approfondito che potrebbe consentirci di scoprire quel guasto latente pronto a rovinarci il viaggio.
In un progetto, cosa potrebbe accadere se lo sponsor ci indicasse che tutte le figure di cui abbiamo bisogno per portare a termine il lavoro sono già presenti in azienda? Pianificheremmo tutto il lavoro sulla base di questa informazione e tutto potrebbe andare secondo i piani, oppure potrebbe verificarsi che, ad un certo punto del progetto, ci rendiamo conto che le risorse non hanno le competenze di cui abbiamo bisogno.
La conseguenza? Probabilmente, costi non preventivati per acquisire nuove risorse e rimediare agli errori commessi dai precedenti membri del team e grossi ritardi nella nostra schedulazione.
Se avessimo identificato la dichiarazione dello sponsor come un assunto e non una certezza, se l’avessimo monitorata attraverso il nostro Assumption Log e validata, avremmo già avuto modo di intervenire in tempo con un piano B.